| Il delicato musico continuava imperterrito a pizzicare le corde dello strumento, che la sua ospite non riusciva a ricordarsi il nome. Oramai le parole da cantare erano finite, il breve e significativo testo era quello, spesso l'assenza di esse è più marcato. Le parole sono solamente una forma d'espressione chiara e concisa, anche la musica lo è, seppur essa esprima solamente le sensazioni e le emozioni del singolo momento. Il suono continuava a vibrare nell'aria, echeggiando in lontananza, senza però rovinare la dolce melodia che si produceva, dando un effetto molto amplificato naturalmente. La ragazza che giunse, lentamente si avvicinò all'uomo che suonava, cercando di ricordarsi il nome dello strumento, anche solo per la soddisfazione personale. Quando rifletté accuratamente, dopo alcuni minuti di silenzio da parte sua, ecco che urlò lieta e gioiosa il nome dello strumento, un curato e splendido liuto. La ragazza urlò ad alta voce quello che era chiaramente un pensiero, ma ciò non interruppe la canzone, oramai privo di parole e passato alla melodia blanda. Il musico non si lasciò distrarre da nulla, anzi, fece un piccolo sogghigno divertito e felice per quella sua compagna d'ascolto. Gli piacque quella gioia che manifestava la giovane per una piccolezza del genere, sono poche le persone che apprezzano le cose piccole del mondo, che sia ricordarsi il nome di uno strumento, oppure l'ascoltare della musica. La ragazza s'ammutolì nuovamente, mentre il bardo continuava a suonare il suo liuto ininterrottamente. La giovane si avvicinò, si sentiva dai passi degli scarponi che frangevano la solida e frastagliata pietra sotto il suo corpo. Educatamente la ragazza si presentò, usando un linguaggio degno di un uomo guerriero decisamente virile e ferreo. Il bardo manteneva quel piccolo sorriso, incuriosito da una fanciulla, dalla voce molto tenue, pronunciare con grinta e fermezza quelle parole. Già, bastava poco a incuriosirlo o fargli semplicemente piacere, e conoscere persone nuove era anche una fonte per nuove storie da narrare nei suoi lunghi e interminabili viaggi. La ragazza protese la mano in segno d'alleanza pacifica, attendendo di ricevere una stretta d'accordo. Il bardo semplicemente volse lo sguardo in sua direzione, con gli occhi chiusi tenuti tali tutto il tempo, sorridendole semplicemente. Non aprì gli occhi, né ricambiò il gesto amichevole, neppure si presentò, le sorrise e poi tornò rivolto verso l'orizzonte. -Non preoccupatevi, non scorderò il vostro magnifico nome. Anzi, farò in modo che tutto il mondo lo saprà, insieme alla storia di colei che la possiede.- Rispose semplicemente, mostrando interesse seppur apparisse a primo impatto maleducato e scortese. Le sue parole erano eleganti, il suo tono tenue e caldo, la sua voce gentile e graziato, di certo non era una minaccia, e nemmeno un villano, la giovane poteva fidarsi di lui, seppur non conosceva nulla, né il suo nome, e neppure il colore dei suoi occhi.
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