In riva al lago..., Quest per Fantasmary

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 23/4/2012, 21:47
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


Si sedette sull'erba fresca e brillante di un vivo verde smeraldo, mossa da una lieve brezza innocente, e puntò lo sguardo sulle ferme e limpide acque del Lago di Kolim, chiedendosi perché non ci fosse ancora andata da quando aveva iniziato a viaggiare. Portò le ginocchia al petto e vi poggiò le braccia incrociate e la testa, coperta dal cappuccio, senza perdere di vista quella rappresentazione dell'essenza della serenità. Ciò che aveva davanti era l'esatto contrario del luogo in cui aveva vissuto in quei dieci anni di esilio: tanta luce e tanto silenzio, non erano per nulla paragonabili alle scure grotte dello Scard Volcano, sempre piene dell'eco dei borbottii del suo cuore di magma bollente. Il quadro di cui era diventata una mera comparsa, era paragonabile solamente alle Campagne di Hazael, sua terra natale in cui non aveva più posato piede dopo quel giorno.
Il giorno in cui sua madre le aveva dato un addio non detto, sapendo che non si sarebbero più riviste.
Il giorno in cui aveva incontrato quella cacciatrice di taglie.
Il giorno che aveva segnato per sempre la sua esistenza, tracciando un nuovo e tetro percorso per la sua vita.
Si alzò e andò ad inginocchiarsi sulla riva del lago e sbirciò il suo riflesso, notando solo in quel momento quanto fosse maturato il suo viso in dieci anni, ma soprattutto quanto fossero diversi i suoi occhi, che un tempo ardevano di una rossa fiamma paragonabile al cremisi del sole al tramonto, ma che ora, al contrario, erano freddi come i raggi della luna e bui come la notte. Si sorprese di trovarli ancora del loro originale color cioccolato, ma la sorpresa passò in fretta sostituita dal sollievo nel costatare che qualcosa della sua vecchia se stessa le era rimasto.
Immerse le mani, infrangendo il riflesso, e chiudendole a coppa prese un po’ d'acqua e la bevve con calma, gustandone ogni fresca goccia. Dopo averne presa ancora un pò, tornò indietro per sedersi nuovamente sull'erba, con le braccia tese all'indietro e i palmi posati sul terreno, dando così le spalle al tiepido sole del mattino che solcava un cielo tinto d'azzurro e a tratti percorso da grandi nubi bianche, che lo celavano agli occhi dei mortali.
Circondata da tutta quella pace, pensò a Cheshire, il bizzarro gatto che aveva preso a farle compagnia, ma che si era allontanato non appena aveva preso la direzione del lago.
-Forse perché l'acqua non gli va a genio.- pensò Jessie divertita, credendo però che quella culla di quiete sarebbe piaciuta al felino e sperò che tornasse per poter condividere con lui l'opera d'arte in cui si era accomodata.
 
.Web.   .Contacts.   Top
Fantasmary
view post Posted on 24/4/2012, 08:53




Persa di nuovo. Non comprerò più mappe in sconto, e poi quel cartografo aveva un'aria troppo divertita.
Erano quasi tre ore che Nadira si stava inzuppando gli stivali nel fango di quelle maledette pianure, senza un filo di fumo o un alberello fino all'orizzonte. È una scorciatoia, aveva detto. Risparmierai mezza giornata di cammino, mi aveva detto. Se lo ritrovo lo accorcio io, quel delinquente.
Una macchia di colore diverso nel monotono verde dell'erba attirò la sua attenzione. Sembrava luce pura, luce liquida, o forse solo il riflesso del sole su uno specchio d'acqua. Cinque minuti di riposo e poi vediamo dove sono finita.
Percorse rapida i trecento metri che la separavano dal lago, cercando di evitare le pozze di fango insidiose che aspettavano solo di risucchiarle le gambe, e si trovò finalmente sulla sabbia della riva.
Abbandonò lo zaino con uno sbuffo, stiracchiandosi la schiena irrigidita, e si chinò a togliersi gli stivali per rinfrescarsi i piedi nell'acqua cristallina.
Si aspettava un'acqua gelida e della ghiaia appuntita e scivolosa, ma fece i suoi primi passi nel lago su della morbida sabbia scaldata al sole. Era la cosa più piacevole che avesse sentito in parecchi mesi di cammino.
Nadira non era particolarmente sensibile al fascino dei luoghi naturali, ad una polla immersa nel muschio preferiva una bella locanda fumosa e rumorosa, ma doveva ammettere che avrebbe trascorso volentieri una buona mezz'oretta in quell'acqua tiepida. Una bella ragazza non può starsene sempre ricoperta di sudore e fango, no?
Si sfilò gli abiti, lasciando che il sole accarezzasse la sua pelle color biscotto e l'acqua le lambisse le caviglie, mentre la testa si svuotava dai pensieri di caos e rabbia. Un bel massaggio, adesso...
Si voltò distrattamente verso la riva dove aveva abbandonato gli abiti, per gettare anche gli spessi bracciali d'ottone, quando notò che i suoi abiti si muovevano.
Ma che dia...
Una coda vaporosa, rossa e viola, spuntò da sotto la sua gonna per saettare verso lo zaino dove teneva le provviste. Una punta di lancia verde acqua si infiltrò nel sacchetto di pelle dove aveva riposto la carcassa di un coniglio che aveva catturato di fresco, per uscirne subito dopo con la sua cena. La saetta verde e rossa si fece poi strada fra l'erba, oltre un'ansa del lago dove lo sguardo di Nadira non giungeva.
Ehi, quella è roba mia!
La giovane sguazzò fuori dal lago dove era immersa fino alle ginocchia per inseguire il piccolo cacciatore, e di corsa scavalcò la collinetta dietro la quale si era rifugiato. La sua coda rossa ora spuntava da dietro le gambe di una donna seduta sulla riva del lago.
Nadira rimase ferma sulla cima della collinetta, incerta se avanzare per riprendersi le sue proprietà o arretrare davanti a quella che poteva essere una minaccia. I suoi occhi si posarono sui muscoli ben definiti dell'altra, sul suo sguardo malinconico e sulla strana arma posata nell'erba al suo fianco. Pensò solo dopo qualche secondo ad accucciarsi nell'erba alta, sperando che l'altra non l'avesse ancora vista.

CITAZIONE
Narrazione
Pensieri Nadira
Parlato Nadira

 
Top
view post Posted on 24/4/2012, 17:19
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


Seguendo il libero e frenetico correre dei suoi pensieri, Jessie era giunta infine, al lieto ricordo di quel giorno al campo Verdican e alla dolcezza nascosta in quella coppia di iridi rosse come il fuoco, che non avrebbe mai più rivisto. Poi, violenta come una tempesta, giunse la memoria di quella terribile notte in cui si verificò quello che il mondo intero prese a chiamare "grande incidente".
Scosse la testa, cercando di liberarsi il più in fretta possibile di quei pensieri tristi e dolorosi, che non facevano altro che incrementare i suoi dubbi e le sue insicurezze, che ancora la tormentavano nonostante avesse già raggiunto il primo obiettivo del suo ritorno: entrare nella fazione dei Ribelli per contrastare il Governo.
Sospirò e posò lo sguardo sull'Artiglio della Notte, disteso al suo fianco come un pigro viaggiatore che si gode un meritato riposo, dopo tanto vagabondare. La accarezzò con nostalgia ripensando all'arma sorella che era andata perduta sempre durante quella notte nefasta. Tuttavia, si concesse un piccolo sorriso, perché nonostante tutto ciò che aveva perso, aveva ritrovato una persona importante per la sua vita. Suo padre Isaac Auriel si era preso cura di lei durante quei dieci lunghi anni e le aveva donato l'affetto e il sostegno che non aveva ricevuto quando viveva nelle campagne.
Un fruscio la destò dalle sue elucubrazioni e strinse la mano sull'elsa dell'arma per preparasi ad un attacco, ma si rilassò quando dall'erba alta della collinetta sbucò Cheshire, rapido ed elegante, con qualcosa stretto tra i denti, che non perse tempo e andò a nascondersi tra le sue gambe.
Incontrò immediatamente gli obliqui occhi viola del felino, che ricambiò il suo esame per qualche secondo, dopodiché si accomodò in posizione seduta e mise a terra ciò che aveva portato con sé, la carcassa di un coniglio.
La castana inarcò un sopracciglio. -Quindi è per questo che prima te la sei filata, non per l'acqua... ma dove l'hai preso? Mi sembra che tu abbia già mangiato strada facendo.- chiese al gatto, mentre prendeva la bestia per le orecchie e ne studiava la ferita, sottile e profonda, che doveva averlo ucciso. -Questa non è opera tua di sicuro, si può sapere a chi l'hai sgraffignato?- domandò ancora, guadagnandosi un miagolio spezzato e una strusciata sulla gamba destra.
Comprese e sorrise, regalandogli una carezza tra le orecchie. -Ti ringrazio del pensiero, ma non si prendono le cose degli altri, inoltre lo sai che io a quest'ora non mangio...- proseguì, alzandosi in piedi con il coniglio stretto in una mano e l'Artiglio nell'altra, prima di appenderlo al fianco. -Forza, andiamo a vedere a chi hai rubato la cena e speriamo che chiunque sia, non ci salti addosso nonostante la resa del maltolto...-
Si guardò intorno, dopodiché puntò gli occhi color cioccolato sulla distesa di erba alta da cui era uscito il gatto e si avviò lentamente in quella direzione.
-Se Cheshire è uscito da lì, probabilmente il proprietario del coniglio sarà dall'altra parte...- pensò, gettando un'occhiata al felino che le trotterellava accanto sereno e tranquillo come se niente fosse accaduto.
Scosse la testa in segno di diniego, divertita dall'atteggiamento superiore e menefreghista di quella palla di pelo che aveva incontrato per puro caso e che aveva preso a seguirla per un motivo a lei sconociuto. Tuttavia, aveva compreso che quello strano gatto era un'anima libera tanto quanto lei e che forse un giorno avrebbe preso una strada diversa a causa di un capriccio o di un nuovo interesse. Si augurò che, se mai si presentasse una simile eventualità, fosse il più tardi possibile perché ormai si era affezionata a lui e, poi, anche se silenzioso, era pur sempre un degno compagno di viaggio.
Abbandonò quei nuovi pensieri e si concentrò sul cammino da seguire, quindi avrebbe puntato dritto davanti a sé e si sarebbe fatta strada tra l'erba alta per giungere al lato opposto della collinetta, dove avrebbe cercato il possibile padrone del coniglio.






Note: Hola :3 il post va bene, l'unica cosa che non va è che non puoi controllare Cheshire dato che è il mio animale da compagnia. Comunque non preoccuparti, sono cascata anch'io una cosa del genere con delle scimmie xD Andiamo avanti e vediamo che succede ù.ù
 
.Web.   .Contacts.   Top
Fantasmary
view post Posted on 24/4/2012, 18:24




Nadira rimase acquattata nell'erba ad osservare i movimenti dell'altra, che al momento non sembrava pericolosa. Non vuol dire che non lo sia, ricordò a se stessa. Poi la donna si alzò e si diresse con tranquillità verso la sua collinetta.
Nadira arretrò, evitando di dare le spalle ad un eventuale avversario, e cercò di ridiscendere la collinetta all'indietro per tornare alla spiaggia dove aveva lasciato le sue armi. La discesa era meno facile del previsto, con le gambe e i piedi umidi che slittavano sull'erba e i suoi occhi puntati sulla cima della collina per non farsi cogliere impreparata, e si trovò solo a metà strada dalla daga quando i capelli castani dell'altra sbucarono dal mare verde.
Nadira era una macchia bruna contro il biancore della sabbia, impossibile da mimetizzare. Si piegò sulle ginocchia pronta a tutto, ma senza sembrare troppo minacciosa: non cercava mica guai, lei.
Non sono qui per far del male a nessuno, annunciò quando l'altra fu a portata di udito. È tuo quel gatto? Può tenere il coniglio, se gli va.

Mi spiace per il gatto, non lo sapevo ^^ in ogni caso lo terrò a mente per la prossima volta.
 
Top
view post Posted on 26/4/2012, 09:23
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


L'alta distesa erbosa sembrava un vasto mare frusciante, che ondeggiava di qua e di là a seconda dei capricci del vento. Jessie si mosse tra le fila di quei verdi soldati con passi tranquilli, ma anche con cautela perché in fondo, non sapeva cosa aspettarsi dall'altro lato della collinetta, anche se visto il comportamento del suo compagno non dovevano esserci pericoli incombenti.
Iniziò così la risalita, scrutando l'erba alta tutt'attorno e fu durante quell'esame che notò un movimento diverso rispetto alla direzione imposta dalla brezza di quella fresca mattina. Sbirciò il muso di Cheshire, che ricambiò la sua occhiata con un miagolio lungo e delicato, che la incoraggiò a proseguire. Tuttavia, non fece in tempo a domandare se ci fosse qualcuno, che una voce ruppe la quiete della zona, spiegando che non aveva cattive intenzioni. Dal timbro capì che si trattava di una donna giovane, forse sua coetanea, ma non riuscì a replicare quella prima affermazione perchè la sconosciuta proseguì a parlare, chiedendo se il gatto le appartenesse e aggiungendo che poteva tenersi il coniglio.
Stupita da quel rapido approccio, la castana guardò prima avanti a sé, poi la bestia che teneva stretta nella mano destra e infine, riportò l'attenzione dei suoi occhi di fronte a lei, cercando di scorgere l'interlocutrice oltre il mare d'erba. Volle provare a fidarsi di quella voce decisa e delle sue parole di "tregua", così avanzò ancora, lentamente e continuando a tenere gli occhi puntati in avanti.
-Neanch'io ho intenzioni ostili.- iniziò, con voce gentile, muovendo un altro paio di passi. -Si può dire che il gatto sia mio, ma non preoccuparti per il coniglio, te lo sto riportando...- aggiunse, una volta raggiunta la sommità della collinetta da cui vide la ragazza dalla pelle color biscotto, inginocchiata, pronta a colpire in caso di attacco, e senza vestiti, che scorse in un mucchietto alle sue spalle, deducendo che Cheshire doveva essere comparso mentre la ragazza era nell'acqua.
Le sorrise e pose le mani in avanti in segno di pace, la sinistra aperta e la destra ancora chiusa sulle orecchie del coniglio. -Come vedi, vengo a restituirti la tua cena, non cerco una lotta.- disse con tranquillità e sicurezza, sperando che l'altra non reagisse male alla sua presenza e alle sue parole.
 
.Web.   .Contacts.   Top
Fantasmary
view post Posted on 26/4/2012, 10:48




Nadira non si rilassò alle parole gentili della donna, non era la prima volta che un visino d'angelo nascondeva qualche assassino sadico: ma assunse un atteggiamento che poteva sembrare più accomodante, giusto per non intimorire la nuova arrivata. Per le botte c'era sempre tempo.
Si eresse con cautela, drizzando la schiena per mostrarsi in tutta la sua poco considerevole altezza, pari a quella dell'altra. Se non sai chi hai davanti, non mostrarti debole nè sfrontata, le diceva sempre Celiron, ma lei sforava sempre troppo dal lato dell'impudenza: il suo viso assunse quasi involontariamente una piega sprezzante. Rimpianse di essere troppo lontana dalla sua arma.
Non ha l'aria di un bandito, pensò. E poi che ci farebbe un bandito tutto solo in un posto come questo? Non c'è un angolo adatto a un agguato, e di viaggiatori ne passano pochi. Mai troppo cauti, però.
Si voltò con aria noncurante per raggiungere il mucchio di abiti e mettersi qualcosa addosso, fingendo un pudore che non provava, solo per avvicinarsi di più alla sua daga. Anche se non ce ne fosse stato bisogno, averla vicina la faceva sentire al sicuro. Si avvolse la gonna intorno al corpo come un asciugamano improvvisato, avendo cura di spostare con il piede la daga in una posizione più comoda da afferrare.
I suoi occhi saettavano dal volto pacifico della donna, allo strano gatto variopinto che le trotterellava accanto, all'arma che le pendeva dal fianco. Se avesse voluto combattere, avrebbe avuto ogni vantaggio strategico: la posizione sopraelevata, abiti robusti, un'arma dall'aspetto minaccioso e un compagno dalle potenzialità imprevedibili.
Nadira sperò che non si arrivasse alle mani, non tanto per paura della battaglia, ma perché qualcosa nel viso dell'altra faceva abbassare le sue difese.
Chi sei?, domandò appena l'altra fu abbastanza vicina.
 
Top
view post Posted on 27/4/2012, 21:59
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


Rallentò il suo avanzare, ma non spense mai il sorriso gentile che le allungava le labbra rosee e non abbassò le mani, usando ognuna di quelle cose come mezzo per dimostrare le sue intenzioni pacifiche.
Osservò e studiò la sconosciuta mentre si alzava lentamente, muovendosi con cautela e restando sul chi vive. Notò il suo cambio d'espressione, che divenne fiera e quasi di sfida, se fosse volontario o meno non poteva saperlo, quindi continuò a rispondere col sorriso.
All'improvviso, la ragazza si girò per dirigersi rapidamente verso il mucchietto di vestiti da cui recuperò una gonna molto lunga per avvolgerla attorno al corpo. Tuttavia, fece tutti quei movimenti senza mai staccare lo sguardo da lei, che ogni dieci secondi scattava su Cheshire, che zampettava tranquillo accanto al suo piede, e poi tornava sul suo viso per scendere sull'Artiglio della Notte, che pendeva dal suo fianco. Probabilmente doveva sembrarle un'arma strana e sicuramente anche la coppia di gatto e padrona, che tentava un approccio d'amicizia dopo che l'animale le ha rubato la cena.
Si trattenne dal fare strane espressioni e si controllò come se stesse affrontando uno scontro, perché in fondo, sempre di confronto si trattava, anche se non erano le armi a parlare. Si rese conto di star divagando parecchio con i pensieri, e si diede della principiante per aver perso le redini della sua mente, quando quella ragazza stava sicuramente valutando lei, l'ambiente circostante e la situazione in generale, se fosse scoppiato uno scontro. Jessie a quel punto, pur mantenendo il sorriso e i propositi gentili, fece una rapida valutazione e giunse alla conclusione che, nel caso in cui fosse iniziata una battaglia, per la prima mossa avrebbe potuto fare a meno dell'Artiglio.
Presa da quelle riflessioni concatenate, la castana non si accorse di essere quasi arrivata ai piedi della collinetta e a pochi metri dall'altra, che le puntò addosso lo sguardo. Fu grazie alla domanda della sconosciuta che se ne rese conto, quindi si fermò e il gatto la imitò, sedendole accanto e scrutando la giovane dalla pelle color biscotto con i suoi occhi viola.
-Il mio nome è Zaffiro.- rispose tranquilla, fissandola negli occhi con i suoi color cioccolato, dopodiché avrebbe mosso lentamente la mano libera per togliersi il cappuccio e mostrare interamente il suo viso, fino a quel momento leggermente celato dall'ombra della stoffa. -Il tuo invece?- avrebbe aggiunto, riprendendo a camminare.
A quel punto, se la sconosciuta le avesse detto il proprio nome, dimostrando così un minimo di fiducia, si sarebbe avvicinata ancora di più e le avrebbe porto il coniglio che ancora teneva in mano.
-Ecco la tua cena, Cheshire voleva solo aiutarmi a modo suo, perdonalo se puoi.- avrebbe detto con tono dispiaciuto, scusandosi per il comportamento del gatto, solo nel caso in cui la ragazza le avesse permesso di avvicinarsi e porgerle la bestia.
 
.Web.   .Contacts.   Top
Fantasmary
view post Posted on 28/4/2012, 08:09




"Il mio nome è Zaffiro", rispose la donna, sempre tendendo in avanti il suo coniglio. E io mi chiamo Fiore del Deserto, pensò Nadira con acidità. Se non vuoi dirmi il tuo vero nome, neanche tu saprai il mio.
Chiamami Giada. Il sorriso di Zaffiro la inquietava. Quando ti ringhiano contro sai cosa aspettarti, ma quando sorridono...
Zaffiro si avvicinò porgendole il coniglio. "Cheshire voleva solo aiutarmi a modo suo, perdonalo se puoi".
Nadira lo prese con riluttanza. Immagino abbia seguito il suo istinto, non sapeva di star facendo qualcosa di male. Adesso che l'altra era vicina e si era tolta il cappuccio, Nadira potè scrutarla con più precisione. Forse aveva qualche anno più di lei, ma il sorriso innocente e gli occhi malinconici la facevano apparire quasi come una bambina. Nonostante questo, sembrava essere decisa e competente. E non mi dispiacerebbe un aiuto ad uscire da queste pianure, un compagno di viaggio è sempre utile.
Vuoi... Nadira si trovava in difficoltà, non le capitava spesso di essere gentile. Vuoi dividerlo, magari? Ho legna per fare un fuoco e qualche spezia. Sono certa che avanzerà anche qualcosa per Cheshire. Ho provviste in abbondanza, se è per quello, e si può sempre cacciare qualcos'altro. E poi viaggiare da soli a lungo fa male alla testa.
Meglio del previsto, pensò. Dove ho imparato ad essere così carina? In realtà, però, anche lei si sentiva sola. Era parecchio che non abbassava la guardia, e si trovò a credere davvero a quello che aveva detto.
Se Zaffiro avesse accettato, Nadira si sarebbe industriata a raccogliere sassi per circondare il fuoco e impilare i legnetti. Aveva proprio voglia di pranzare con un altro essere umano e il suo gatto.
 
Top
view post Posted on 28/4/2012, 23:16
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


Il lampo di acidità e scetticismo che brillò negli occhi della ragazza al sentire il suo nome, non sfuggì all'attenzione della castana, che non reagì, anzi accettò quel comportamento colmo di dubbi sulla sua identità. Purtroppo però, non poteva rivelare il suo vero nome perché esso era morto, sepolto sotto le macerie di Chain Down, e non poteva essere riportato alla luce.
La sconosciuta si presentò come Giada, ma fu quel "chiamami" a suggerire a Jessie che anche lei stava usando un altro nome. La cosa non la disturbò, come l'evidente ritrosia con cui si riprese il coniglio che il suo strambo gatto le aveva rubato, mentre diceva di capire che Cheshire non aveva agito per fare del male.
-No, infatti.- rispose Jessie, mentre il felino le saltava agilmente sulla spalla per acciambellarsi intorno al suo collo. -Come ti ho detto l'ha fatto per aiutarmi, perché secondo lui era ora che io mi dedicassi a qualcos'altro... vero, Cheshire?- aggiunse, donando una carezza al suo compagno, che le rispose con un miagolio affettuoso, mentre il suo sorriso si spegneva come una candela in balia del vento.
Non le importava di apparire strana agli occhi di Giada, ormai lei non era altro che una fiamma dalla luce offuscata dalla malinconia e solo quel gatto spuntato da chissà dove era riuscito a entrare sinuosamente nel suo guscio, imponendo con educazione la sua presenza e il suo delicato affetto.
Ancora una volta, fu la voce della ragazza a ridestarla dai suoi cupi pensieri e questa volta si stupì. Giada, con una lieve difficoltà iniziale, le aveva appena proposto di dividere la cena e, forse, di riprendere il viaggio in compagnia, poiché diceva che viaggiare soli per molto tempo faceva male alla testa. La intenerì il suo impaccio nel farle quella semplice richiesta e comprese qualcosa in più sul suo carattere: vista la sua difficoltà in quella piccola domanda di gentile cortesia, doveva essere una ragazza forte e orgogliosa, che raramente dava simili dimostrazioni di gentilezza.
Le sorrise nuovamente. -Accetto volentieri il tuo invito e ti ringrazio molto. Inoltre, hai ragione, viaggiare in solitudine per troppo tempo fa male... molto male...- concluse in un sussurro, che sperava fosse sfuggito alle orecchie della ragazza, che dopo le sue parole si era mossa in cerca di pietre adeguate per allestire un piccolo falò.
-Se vuoi posso occuparmi io del fuoco, mentre tu pensi al coniglio...- si offrì. -Vorrei sdebitarmi in qualche modo e poi, in due faremo prima, no?- avrebbe detto poi.
Non voleva che facesse tutto da sola, e soprattutto voleva ripagarla del dispetto di Cheshire, che alla fine aveva chiuso gli occhi e s'era appisolato, emettendo delle delicate fusa, che l'avvolsero come una coperta per aiutarla a mettere da parte la malinconia e la tristezza dei suoi ricordi.
 
.Web.   .Contacts.   Top
Fantasmary
view post Posted on 29/4/2012, 08:01




Stramba.
Non mi sembra il caso di giudicare gli altri, neanche tu sei una perla di sanità mentale, giusto?
Lo so, però questa è stramba. Non so quanto ci sia da fidarsi, ma per il momento sembra innocua.

Zaffiro parlava ed agiva in modo sognante, come se fosse costantemente immersa in un altro mondo che solo lei poteva vedere e si degnasse di risvegliarsene ogni tanto solo per cortesia. Nadira era molto più pratica, e di rado si perdeva nei ricordi. Solo qualche dialogo interno con se stessa.
"Se vuoi posso occuparmi io del fuoco, mentre tu pensi al coniglio..."
È uguale, non ci vuole molto a pulirlo, avevo già iniziato. Ma se vuoi pensare tu al fuoco, fai pure. Nadira portò in mezzo al campo improvvisato i due sassi che aveva trovato e si piegò sullo zaino a prendere qualche legnetto. Usa questi, qui è tutto troppo umido. Li tengo da parte per quando mi trovo in posti così, dove non trovi legna da ardere neanche a tagliarti le mani e gettarle nel fuoco. Oltre alla legna, tirò fuori anche un piccolo coltellino da viaggio e si sedette nella sabbia a spellare il coniglio. Però se sei brava a cucinare ti cedo il posto. Io me la cavo, ma giusto l'indispensabile. Il gatto mangia con noi o caccia per conto suo? Se gli piace il coniglio gli lascio da parte qualche trancio.
Adesso che si sentiva più tranquilla, lasciava che la lingua camminasse, sfogandosi un po' per il silenzio forzato degli ultimi giorni. Le mancava qualcuno con cui chiacchierare.
 
Top
view post Posted on 29/4/2012, 23:20
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


Dopo la sua proposta, Giada aveva acconsentito senza troppi problemi e aveva posato al centro di quello che era diventato un campo, le pietre che era riuscita a recuperare per poi darle anche i legnetti con cui allestire il fuoco, dicendole che li attorno sarebbe stato impossibile trovare legna asciutta.
La castana annuì e sganciò l'Artiglio della Notte dal fianco sinistro, dopodiché si sedette accanto ai sassi a gambe incrociate e posò l'arma accanto a sé. Infine, iniziò a dedicarsi ai legni per accendere un fuoco, senza utilizzare la magia, e per un momento rimpianse l'accendino che un tempo usava tenere in tasca. Nel frattempo, la ragazza si mise ad armeggiare con la carcassa del coniglio, usando un coltellino da viaggio, e le disse che se era brava a cucinare poteva occuparsene, domandando anche se Cheshire poteva essere interessato alla cena.
Jessie si fece scappare una piccola risata. -È da parecchio che non cucino un coniglio, ma mi ricordo ancora come si fa. Per quanto riguarda Cheshire...- disse, facendo una pausa per guardare il felino tranquillamente addormentato sulla sua spalla, che tuttavia, sentendosi chiamato in causa drizzò le orecchie e aprì gli occhi per poi dedicarsi a un lungo sbadiglio pieno di soddisfazione. -...ne vuoi un pò anche tu?- chiese al gatto, che in risposta mosse la coda e scese con eleganza dalla sua spalla per inoltrarsi nell'erba alta e sparire dalla loro vista. -Credo che preferisca stare per conto suo, non tanto per cacciare perché lungo la strada per venire qui si è servito come fa sempre.- spiegò, riprendendo a dedicarsi al falò, che prese lentamente vita sotto le sue mani. -Adesso sarà andato a farsi un semplice giro nei dintorni, tornerà più tardi, quando ne avrà voglia.- aggiunse tranquilla e priva di preoccupazioni.
Le fece piacere dedicarsi a qualcosa, che non fosse la manutenzione della sua arma, e intanto fare due chiacchiere con qualcuno, le diede una bella sensazione di benessere interiore che non avvertiva da tempo. Peccato che la solitudine fosse diventata la sua seconda ombra e che era ormai difficile scollarsela di dosso.
Dopo aver fatto in modo che il fuoco scoppiettasse abbastanza da poter arrostire il coniglio, avrebbe atteso che Giada finisse di spellarlo e che glielo passasse insieme alle spezie che poteva usare per cucinarlo. Al contrario suo, la ragazza era organizzata per i viaggi lunghi e si diede della sconsiderata per questa sua mancanza. Per un momento ripensò al suo primo viaggio e alla sacca che aveva con sé, mentre questa volta aveva deciso di affidarsi a ciò che trovava in giro, come d'abitudine in quegli anni in cui aveva vissuto allo Scard Volcano, dove la selvaggina era una rarità.
-Vediamo di preparare qualcosa di buono.- pensò, dopo essersi messa all'opera sul coniglio, lasciando da parte tutto il resto per concentrarsi su ciò che doveva fare e ricordare appieno gli insegnamenti che aveva ricevuto quando viveva ancora in campagna.
 
.Web.   .Contacts.   Top
Fantasmary
view post Posted on 30/4/2012, 08:32




Ecco fatto. Nadira porse a Zaffiro il coniglio pulito e spellato e frugò nella borsa alla ricerca del sacchetto delle erbe. C'è del sale, rosmarino, cipolla, timo, un po' di tutto. Serviti pure.
Lei intanto si alzò e si tolse la gonna umidiccia di dosso, che cominciava a risultare scomoda. Raggiunse il resto dei suoi abiti e si rivestì completamente mentre l'altra pensava al coniglio, preoccupandosi come sempre di fissarsi la daga al fianco. Che l'altra la guardasse o meno non le importava, non era una donna pudica.
Allora, che ci fai qui?, domandò mentre si allacciava la fascia intorno al seno. Hai degli affari da sbrigare in mezzo alle pianure? I suoi tentativi di chiacchierare forse non erano l'elìte della conversazione, ma era già tanto se ci provava. Di solito erano gli altri che facevano domande a lei. Si accarezzò pensosa la cicatrice da taglio sul fianco che le ricordava una di quelle "domande". Io ero diretta a Rigmont, ma mi hanno venduto una mappa fasulla e mi sono incastrata in mezzo a questo mare di verde. Non so neanche più in che direzione sto andando. Non avrebbe chiesto direttamente aiuto, ma sperava che l'altra le indicasse almeno una direzione generica, o magari si offrisse di accompagnarla. Sembrava una buona guardia del corpo.
Una volta completamente rivestita, si sedette davanti a Zaffiro, dall'altra parte del fuocherello, per osservare i preparativi del coniglio. Sperava che l'altra cucinasse meglio di lei, perché Nadira aveva già violentato brutalmente altre carcasse di coniglio nel tentativo di farle diventare qualcosa di commestibile. Era Celiron quella brava a cucinare, e Nadira si sentì in bocca il sapore del cervo al sugo che la madre adottiva le preparava al suo compleanno. Mi manchi, madre, ogni giorno di più.
Scosse la testa per evitare di pensarci e rilasciò le mani, che si erano serrate a pugno. Allora, viene bene?
 
Top
view post Posted on 30/4/2012, 22:06
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


Nonostante avesse le mani e gli occhi impegnati sul coniglio, Jessie riuscì a riservare la coda dell'occhio su Giada, che nel frattempo era andata a togliersi la gonna che aveva usato come asciugamano, per mettersi qualcosa di asciutto addosso e non perse il momento in cui assicurò la propria arma, una daga, al fianco. Essere prudenti non era mai un male, però dal momento che non avvertiva minacce da quella ragazza, tornò a dedicarsi interamente al loro pranzo. Senza rendersene conto, eseguì ogni gesto con rapidità e precisione, come se li avesse eseguiti fino al giorno prima.
Nuovamente, Giada attirò la sua attenzione, chiedendole cosa ci facesse da quelle parti e spiegandole che lei era diretta a Rigmont, ma che le avevano venduto una mappa falsa e quindi si era ritrovata in mezzo alle pianure. Quella storia le fece scappare una piccola risata e si affrettò a spiegarne il motivo.
-Scusa, non rido per te, ma per me. Mi era successa la stessa cosa, solo che la mia cartina non era aggiornata sui sentieri nuovi e mi sono ritrovata alle Rotten Swamp.- disse, perdendosi nel ricordo di quando aveva conosciuto il cyborg di nome Zero. -Tu sei stata più fortunata a finire qui, le paludi se puoi evitale. L'unica cosa che ottieni andando là è riempirti di fanghiglia puzzolente.- consigliò, donandole un'occhiata in cui cercò di infondere la sincerità delle sue parole. -Per quanto mi riguarda comunque, sono qui per caso. Vado dove mi porta l'istinto, non ho un luogo preciso da raggiungere...- asserì con tranquillità, perché ormai non riteneva importante avere un luogo in cui tornare o recarsi e preferiva non fermarsi troppo a lungo in un posto.
Nel frattempo, Giada si era rivestita e si era seduta davanti a lei, oltre il piccolo falò che scoppiettava tra i legnetti, osservandola nel suo lavoro, che continuava a eseguire meccanicamente, come un gesto abituale.
-Comunque, per Rigmont City devi andare verso la Foresta di Azriel e poi proseguire verso ovest, sulla strada principale, che ci gira attorno.- spiegò poi, terminando di preparare il coniglio e posandolo sul fuoco per cuocerne la carne.
Dieci anni prima non avrebbe avuto problemi ad accompagnarla fino alla capitale, ma ora poteva limitarsi a darle delle indicazioni. Anche se era passato del tempo, per lei poteva essere rischioso farsi vedere in città perché qualcuno poteva riconoscere lei e la sua arma, e l'idea di ritrovarsi ancora sulla lista dei ricercati non le piaceva per niente. Forse poteva accompagnarla fino alla foresta, però lì si sarebbero separate e lei avrebbe preso un'altra strada.
Ad un tratto, Giada cambiò argomento, chiedendole come stava venendo il coniglio.
-Direi di sì.- rispose con una nota di soddisfazione nella voce. -Dobbiamo pazientare qualche altro minuto.-
 
.Web.   .Contacts.   Top
Fantasmary
view post Posted on 1/5/2012, 10:27




Nadira prese nota mentalmente delle indicazioni che l'altra le forniva. Foresta... buona, palude... cattiva. Fatto.
Intanto che aspettava la cottura del coniglio, si soffermò ad osservare meglio l'altra, non più cercando vantaggi tattici ma per il semplice piacere di guardare un altro essere umano. Osservò le mani dalle dita forti, le braccia robuste ma aggraziate, il seno prosperoso, e non ultimo il viso, con gli occhi dalla piega malinconica e le labbra carnose. Non si vergognava di studiarla apertamente, e se Zaffiro si fosse sentita a disagio non aveva che da dirlo. Quando il loro pranzo fu pronto, Nadira si fece passare una porzione.
Mi spiace per la mancanza di piatti, in genere certi lussi me li permetto solo in locanda. Quando sono in giro non c'è nessuno che si scandalizza a vedermi mangiare come un lupo. Rosicchiò il suo osso di coniglio in silenzio, assaporando la carne che le mani di Zaffiro avevano fatto diventare più saporita di quanto c'era mai riuscita lei. Quasi quasi mi faccio adottare. Ri-adottare.

Finito il suo ossicino, Nadira si alzò per sciacquarsi le mani nel lago e se le strofinò sulle cosce per asciugarle. Si avvicinò di nuovo al fuoco e prese un bastoncino sottile dalla piccola riserva di legna. Lo puntò verso Zaffiro come se fosse una lama. In guardia, Milady, annunciò con tono giocoso. Il pancino pieno la faceva sempre sentire più allegra. Se Zaffiro avesse accettato il suo gioco, Nadira avrebbe lasciato fare a lei la prima mossa. Oltre ad un gioco innocente, era anche un modo per controllare le tecniche dell'altra, nel caso si fosse trovata nei guai.
 
Top
view post Posted on 1/5/2012, 23:56
Avatar

Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

Group:
Ribelli
Posts:
8,279
Location:
Il mio paesello marcondirondirondello

Status:


Si dedicò al coniglio senza preoccuparsi di altro, come ad esempio il fitto esame che Giada stava facendo su di lei. La lasciò fare, e non diede segni di essersi accorta degli occhi che la osservavano con attenzione.
Dopo qualche minuto, decise che era ora di togliere il pranzo dal fuoco, così ne staccò un pezzo e lo porse alla ragazza, che si scusò per non avere dei piatti con sé e aggiunse che solitamente non c'era nessuno a rimproverarla per il fatto che mangiava con le mani.
Jessie scosse il capo. -Non preoccuparti di queste cose, come vedi io non ho nulla con me. Di solito mi arrangio in qualche maniera e sono la prima a non farsi problemi nel mangiare come un lupo.- disse, usando la sua stessa metafora e mettendosi a mangiare tranquillamente.
Annuì a se stessa per il buon risultato ottenuto da quel coniglio, considerando che l'ultima volta che le era capitato di cucinare era stato circa sei anni prima, durante una caccia fortunata poco fuori dalla zona del vulcano. Il sapore della carne e delle spezie le riportò alla mente gli anni passati in campagna con sua madre e la coppia di anziani della fattoria vicina, che l'avevano cresciuta come una nipote. Davanti a lei, rivide le infinite distese multicolore dei campi coltivati, che cambiavano a seconda della stagione e del prodotto a cui davano vita.
Riemerse nuovamente dall'oceano del passato, quando vide Giada alzarsi e dirigersi verso la riva del lago per per lavarsele. Tuttavia, la lasciò di stucco la sua azione seguente: tornata vicino al fuoco, aveva raccolto un legnetto dalla piccola catasta che gli stava accanto e, impugnandolo come una spada, glielo puntò contro, invitandola a mettersi in guardia con evidente tono scherzoso, che segnalava la sua voglia di giocare. Sorrise divertita e accettò, alzandosi per andare a lavarsi le mani a sua volta, senza dimenticarsi di agganciare l'Artiglio al fianco con un gesto automatico, e quando fu tornata vicino al piccolo fuoco, prese anche lei un legnetto e si mise in posizione di guardia con il bastoncino in posizione obliqua davanti a sé.
La studiò per un momento e dalla sua posizione di stasi capì che voleva lasciarle l'onore della prima mossa. Si concentrò e dopo un momento di riflessione, decise che si sarebbe spinta in avanti per tentare un fendente dal basso verso l'alto, cercando una posizione di stallo in cui avrebbe confrontato la propria forza con quella dell'avversaria.
 
.Web.   .Contacts.   Top
34 replies since 23/4/2012, 21:47   1323 views
  Share