<<Ti guardi attorno?
Schiavo Libero,
tranquillo, giocoso e spensierato,
canticchiando fra te e te un motivetto impertinente?>>
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Ebbene, dopo che la sua partenza fu
cortesemente incitata dall' elfo, che lo aveva richiamato con una parola secca e il tocco di un piede sul fianco, che fece perdere l' equilibrio al ragazzino, che si limitò a cercare di restare in piedi reggendosi con le mani ancorate sul terreno erboso, e ripresosi, piantò nella schiena dell' elfo che ormai si era avviato, uno sguardo furibondo, benché smorzato dalle lacrime che si seccavano sulla pelle delle guance impallidite, così contrastanti con la piccola fronte corrugata e gli occhi lucidi e persi.
Però aveva capito quello che l' elfo voleva dirgli, restare a piangere non serviva a nessuno, ma di certo non bastava a giustificarlo per averlo calciato come fosse stata una bestia. Esistevano altri modi cortesi per dire le cose!
Corrugò ancora di più lo sguardo, rialzandosi con un po’ di difficoltà, visto che il terreno pieno di rami gli aveva intorpidito le ginocchia, che reggevano a stento il piccolo peso dell’ halfling. Resistette però, e così cominciò a camminare, al fianco dei suoi pensieri.
Dopotutto che c’ era di male a piegarsi per le emozioni? Non si poteva essere tutti d' un pezzo come lui o la donna che procedette davanti a entrambi, come fosse la primadonna pronta per il suo palco.
Reks era sicuramente più contento di essere sé stesso e ammettere una debolezza, che fare quello che accetta tutto e va avanti con spavalderia.
Però era ovvio, che per ora anche lui avrebbe accettato con stoicismo quei fastidiosi nuovi compagni, che avrebbe dovuto sopportare per un po’ assieme a quella nuova condizione d’ esistenza tutt’ altro che rosea...
Bah... Chi però poteva sapere se da una situazione poteva nascere qualcosa d’ interessante? La negromante gli faceva paura e la odiava, ma magari poteva essere una buona conoscenza, dopotutto le sue bestiole avevano messo a ferro e fuoco la capitale nel giro di pochi giorni.
E poi, poteva anche alleggerire le tasche dell' elfo e della donna… Se gli si presentava l’ occasione…
Le possibilità erano infinite, e viste in modo positivo, tutte utili o estremamente divertenti per il tipico carattere della Manolesta, così aperto alle avventure e ai guadagni facili...
Ripensando però alla vera libertà, e alle giornate di ozio tra le campagne, con il sole a scaldarlo e il vento freddo che gli pizzicava le guance, ricordandogli dell' inverno imminente, quella positività per vedere la situazione veniva meno, trovandosi con l’ umore nero anche mentre giungeva nella palude, che li accolse con il suo odore nauseabondo, che quasi sembrò dire al ragazzino, con un tono di accusa e derisione per la situazione: “Bentornato”.
Reks guardò gli alberi profondi e le pozze nere attorno a loro, quell’ aria soffocante lo schiacciava come la prima volta, ma ora non aveva idea di dove andare, visto che la missione che doveva svolgere nemmeno se la ricordava, eppure i due sembravano più sicuri.
Ci pensassero loro a capire dove andare, di certo, questo cambiamento di piani non mi farà cambiare ruolo in lotta.E si ripeté nella mente di nuovo il suo motto:
Combattere il meno possibile e uscire da qui incolume…Che poi a pensarci bene, la stregona non aveva fatto un così grande affare, almeno con lui. A meno che non avesse qualche serratura da aprire o rubare qualche soldo dai passanti, che ci avrebbe fatto di lui?
Un coboldo sarebbe stato molto meglio!E per la prima volta da quando avevano ricominciato a camminare sogghignò malignamente come suo solito, nascondendosi il volto con una mano, fingendo di strofinarsi l’ occhio con il dorso per coprirsi.
Poi si tornò a guardare intorno, con sguardo vago, le braccia dietro la testa, in una posa rilassata, mentre tentava ancora di chiudere nell’ angolo più recondito della mente i pensieri negativi sulla sua situazione.
Se fosse stata più simpatica la compagnia, si sarebbe messo a fischiettare, ma dubitava che sarebbe stato approvato, per cui si trattenne, canticchiando solo nella mente un motivetto allegro su una maga che falliva una magia e moriva per colpa di un demone evocato col cerchio sbagliato…